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In questo caso, la mail truffa contiene un codice di riferimento e un importo da rimborsare inesistenti, non contiene l'intestatario né il numero di linea, sempre presenti nelle comunicazioni TIM. E' inoltre presente un falso link per richiedere il rimborso che invita a confermare i propri dati.
Ciò che crea disorientamento nell'utente ingannato, che riceve questi messaggi, è l'apparente autenticità dell'azienda che richiede i dati. I truffatori telematici, infatti, sono in grado di riprodurre loghi ufficiali di aziende e istituzioni che, uniti a messaggi efficaci e scritti in buon italiano o in altre lingue, possono indurre l'utente a diventare vittima inconsapevole del raggiro.
Il messaggio di truffa, in realtà, rimanda ad un sito web illegale attraverso il quale potrebbe essere avviata la procedura di reperimento dei dati o informazioni riservate.
Il link presente nel messaggio contenente, ad esempio, il nome di un gruppo bancario noto, nasconde sempre un indirizzo contraffatto.
E' bene sapere che i più comuni browser (Explorer, Mozilla Firefox, Opera, ecc.), allertano il navigatore ogni qualvolta si accede ad un sito considerato poco sicuro. I siti illegali, infatti, vengono segnalati ad apposite strutture che si occupano poi di aggiornare i browser in modo tale da tutelare il navigatore inesperto quando naviga su siti contraffatti.
Per difendersi dal phishing è importante conoscere ed osservare semplici regole:
Nella maggior parte dei casi, le email fraudolente: